SOMS Insieme – servizi per i soci: prestito ausili e dispositivi medici

Punto di forza dei servizi dedicati a tutti i soci delle SMS aderenti a SOMS Insieme, il Servizio di prestito ausili e dispositivi medici si basa sulla possibilità di avere gratuitamente in uso, dietro deposito cauzionale, per un periodo di tempo prefissato, alcune tipologie di ausili e dispositivi medici. Il socio che dovesse avere la necessità di un ausilio/dispositivo medico per sé o per un proprio familiare convivente può farne richiesta al responsabile della propria Società, il quale provvederà a verificarne la disponibilità e a dare tutte le indicazioni per il ritiro. Ausili e dispositivi possono essere ritirati presso i Centri attivati presso le Società di Mutuo Soccorso di Vho, Villaromagnano, Carezzano e Viguzzolo.

Gli articoli attualmente a disposizione per la richiesta d’uso temporaneo gratuito sono:

  • Num. 1 Elettrocardiografo portatile D-Heart.
  • Num 1. Letto ospedaliero a tre snodi a comando manuale completo di sponde. ribaltabili, reggiarto e asta portaflebo.
  • Num. 1 Materasso antidecubito a tre sezioni in poliuretano espanso.
  • Num. 4 Materassi antidecubito di tipo diverso completi di compressore.
  • Num. 5 Carrozzine di tipo diverso
  • Num. 4 Deambulatori pieghevoli di tipo diverso.
  • Num. 1 Pedaliera per riabilitazione braccia gambe.
  • Num. 2 paia di Stampelle Evolution in alluminio anodizzato.
  • Num. 5 Pulsoximetri da dito Oxy-5.
  • Num. 35 Sfigmomanometri aneroidi.
  • Num. 9 Glucometri wi-fi iHealth BG-5 per l’autocontrollo (I glucometri sono da considerarsi “monopaziente” e, pertanto, vengono assegnati definitivamente al richiedente; la gestione dell’assegnazione è in carico alle singole Società).
  • Num. 21 Glucometri “On Call II plus” per l’autocontrollo;
  • Materiale di consumo monouso: es. marcatori radio opachi per studio tempi di transito intestinale.

Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina dedicata al Prestito ausili e dispositivi medici

N.B. TUTTE LE ATTIVITA’ di SOMS Insieme sono svolte a favore dei soci delle Società di Mutuo Soccorso aderenti e senza alcuno scopo di lucro. Chiunque volesse aiutarci ad incrementare la nostra dotazione può contattarci inviando una mail a somsinsieme2016@gmail.com.

SOMS Insieme: servizi per i soci – Audiolibri

Per le Società che fanno parte di SOMS Insieme, stare al fianco dei propri soci non significa solo svolgere quelle attività previste ed indicate dalle normative e pensare esclusivamente all’assistenza sanitaria o economica in caso di eventi più o meno gravi. Per noi, educazione e cultura sono parte fondamentale del lavoro di una Società di Mutuo Soccorso, checchè ne dicano le riforme messe in piedi negli ultimi anni.

Niente di meglio, quindi, che dedicare una parte del nostro Mutuo Soccorso 2.0 allo strumento principe per fare cultura ed educazione: i libri. E poi, un libro non ti lascia mai solo, a prescindere dallo stato di salute o dalle disponibilità economiche: dunque, non è forse anche un grande strumento di assistenza? Sfruttando quanto mette a disposizione la rete, abbiamo creato una pagina che ha lo scopo di fare da piccola biblioteca virtuale, dove poter arrivare direttamente ad una raccolta di testi che vanno dai classici della letteratura alle pubblicazioni più recenti. Naturalmente, pensando anche a chi non ha la possibilità di leggere, lo abbiamo fatto un po’ a modo nostro. La terza parte del nostro Mutuo Soccorso 2.0, infatti è tutta dedicata agli Audiolibri, i libri che possono essere ascoltati. Una pagina per chi ama la letteratura ma non può o non riesce più a leggere…e utile anche per chi dice di non avere mai il tempo di fermarsi e prendere in mano un libro…

La raccolta riunisce una serie di link per il download gratuito di un centinaio di titoli in formato MP3, OGG, iPod/M4B. Se vi piace l’iniziativa, considerate per un attimo la passione ed il lavoro che sono dietro ad opere come queste: gratuito non significa che non possiate comunque fare un’offerta, anche minima, a favore dei siti da cui scaricate i libri da ascoltare.

  • SOMS Insieme

SOMS Insieme: servizi per i soci – Videodidattica

La seconda parte di quello che chiamiamo Mutuo Soccorso 2.0 è dedicata alla videodidattica e all’assistenza. Si tratta di una raccolta di video realizzati nell’ambito del Progetto Help Key TV che AMBITO URBANO 6.5, il Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Distrettuale di Pordenone, ci ha autorizzato ad inserire nelle pagine di Soms Insieme. I filmati, che riteniamo particolarmente utili per chiunque si trovi ad assistere, direttamente o indirettamente, una persona non autosufficiente, sono anche utilizzati come materiale didattico dei corsi di preparazione infermieristica/oss dall’Università Roma TRE.

I filmati, raccolti su YouTube, riguardano i seguenti argomenti:

Nelle prossime settimana la sezione sarà integrata da altri contributi dedicati non solo all’assistenza ma anche alle emergenze e al pronto soccorso.

  • SOMS Insieme

N.b. i Video didattici sono stati realizzati dal Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Distrettuale di Pordenone – Progetto Help Key TV – Finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali – Legge regionale n. 26 del 10/11/2005 – Art. 22 (Interventi a favore dell’innovazione nel settore del welfare).

SOMS Insieme: servizi per i soci – Mutuo Soccorso 2.0

Il sito di SOMS Insieme è stato realizzato per fornire alle Società aderenti uno strumento di raccolta e di scambio informazioni riguardanti il mondo del Mutuo Soccorso. Fin da subito, però, l’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di utilizzare queste pagine anche come strumento per agevolare la fruizione dei servizi offerti dalle nostre Società, integrando le loro attività con prestazioni un po’ meno tradizionali. I post che seguiranno nei prossimi giorni saranno dedicati proprio a questo modo di stare vicini ai nostri soci e a presentare i servizi di SOMS Insieme e delle Società che vi aderiscono.

MUTUO SOCCORSO 2.0

Sotto il titolo “Mutuo Soccorso 2.0” abbiamo voluto raccogliere una serie di servizi e di applicazioni che internet mette a disposizione di tutti ma che non per tutti sono così facili da reperire. La pagina si apre con tre collegamenti particolarmente importanti. Molto spesso, in televisione o sui giornali, si ha notizia di medici o dentisti fasulli, di finti fisioterapisti, di infermieri improvvisati. Tutti questi professionisti hanno ben chiaro quale può essere il danno che una persona senza i titoli e le opportune capacità per esercitare può causare ad un paziente. Per questa ragione sono stati organizzati dei motori di ricerca che consentono di verificare se il professionista a cui ci stiamo rivolgendo è davvero quello che dice di essere.
I collegamenti messi a disposizione, dunque, portano alle pagine de

  • il portale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri – FNOMCeO;
  • il sito della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche – FNOPI;
  • il sito della Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione – TSRM-PSTRP.

A questi si aggiungono i collegamenti al Portale delle malattie rare e dei farmaci orfani, il cui obiettivo è quello di fornire informazioni di alta qualità sulle malattie rare (centri esperti, professionisti e istituti, farmaci, associazioni di pazienti, ecc.) e di assicurare un accesso equo alle informazioni che le riguardano per tutti i portatori di interesse, e a tutta una serie di applicazioni per smartphone dedicate soprattutto a chi deve confrontarsi con una disabilità od un evento più o meno grave: dai servizi di emergenza e localizzazione, a quelli destinati a non vedenti e ipovedenti, agli audiolesi, a chi ha difficoltà motorie o di comunicazione e linguaggio.

La nostra piccola libreria viene aggiornata con una certa continuità, i collegamenti sono verificati con la stessa frequenza e speriamo possa rivelarsi un modo concreto di sostenere quei soci che, purtroppo, devono confrontarsi con le difficoltà della vita.

Questa, però, è solo la prima parte del nostro “Mutuo Soccorso 2.0”

  • SOMS Insieme

… ma non sarebbe meglio sciogliersi e cambiare un po’?

Io credo che una Società di Mutuo Soccorso rappresenti l’unione di più persone che sottoscrivono liberamente, senza fini di lucro, un patto di reciproca assistenza tra eguali, allo scopo di soddisfare uno o più bisogni primari comuni che lo Stato o altri non possono, non riescono o non ritengono di dover soddisfare e a cui l’azione del singolo non può dare risposta adeguata.

In altre parole, vedo la Società di Mutuo Soccorso come un mezzo attraverso il quale un gruppo di persone, che si vogliono libere ed eguali, perseguono un fine comune, cioè la soddisfazione, o meglio, la liberazione da uno o più bisogni primari. E’ un po’ come la leva semplice che si studiava in fisica alla medie: la Società di Mutuo Soccorso è la leva che i soci appoggiano sul fulcro della solidarietà per sollevare il peso di un bisogno.
Come succede per le leve, perchè anche una Società di Mutuo Soccorso possa funzionare adeguatamente occorre che si verifichi tutta una serie di condizioni strettamente collegate tra loro: servono un numero minimo di soci e un certo ricambio generazionale tra loro; serve la disponibilità a lavorare in favore degli altri e in nome di quel patto di reciproca assistenza; serve una certa libertà riguardo la scelta degli obiettivi da perseguire; serve un ambiente normativo generale e dedicato degno di un Paese europeo.

Per quanto riguarda il numero dei soci, il ricambio generazionale e la disponibilità alla solidarietà e alla reciproca assistenza, basta guardarsi intorno: oggi, in Italia, il panorama del Mutuo Soccorso è rappresentato da qualche centinaio di piccole Società, da qualche decina di sodalizi di medie dimensioni e da pochissimi soggetti di grandi dimensioni. Quasi ovunque, le forze disponibili si basano su pochi irriducibili per sodalizio, l’età media supera spesso quota Fornero e il ricambio generazionale è pura utopia.

Riguardo la scelta degli obiettivi da perseguire, la situazione, forse, è ancora peggiore. La maggior parte delle Socetà di Mutuo Soccorso non ha saputo o non ha voluto riprendere possesso della propria identità: trasformatesi in una via di mezzo tra circolo ricreativo, pro loco occasionale e bar di paese, sembrano disposte a tutto pur di mantenere la loro attività concentrata sulle serate da balera, sulle cene sociali, sulle sagre del gnocco fritto. Qualcuna, con una certa dose di fantasia, di fatica e di coraggio, tenta di far apparire tutto ciò come attività sociale da centro di aggregazione; altre, sfruttando al meglio le classiche strutture delle nostre SOMS, si dedica alle attività culturali, puntando soprattutto sul teatro. In molti piccoli paesi, dove neanche il prete dice messa tutte le domeniche, non è cosa da poco, anzi, dovrebbe avere il diritto di chiamarsi Mutuo Soccorso.
Le Società che cercano seriamente di dedicarsi direttamente al Mutuo Soccorso si contano sulle dita di poche mani … e puntualmente, trovano qualcuno che cerca di convincerle che non è il caso: vuoi mettere i vantaggi e la comodità della “mutualità mediata” … basta pagare …
Certo, poi ci sono anche quelle poche che sono grosse, ricche e attive; ci sono le assicurazioni e le casse mutua travestite da S.M.S.; ci sono anche ben due diverse federazioni/associazioni nazionali, ovviamente in competizione tra loro: di queste, però, mi sembra abbastanza inutile discorrere qui.

La cosa peggiore che le Società di Mutuo Soccorso si trovano ad affrontare, però, è l’ambiente normativo. Fino al 2012, esisteva una legge che regolava la vita delle S.M.S.: la mai abbastanza rimpianta legge 3818 del 1886. A questa, si aggiungevano poche altre norme sparse, soprattutto dedicate ad aspetti fiscali o amministrativi. Siamo in Italia e, quindi, questa poca roba era sufficiente a incasinare la vita di un qualsiasi commercialista medio. Le Società di Mutuo Soccorso, però, fino ad allora, potevano muoversi ed agire con una certa facilità, comunque senza rischiare di incorrere in ispezioni folli, sanzioni, denunce, minacce di scioglimento e sequestri del patrimonio.
Bastava volerlo fare e metterci un minimo di attenzione.
Ad un certo punto, però, grazie ad un noto ministro di un noto partito oggi al governo, ci si accorse che in Italia c’erano troppe leggi e troppe erano vecchie, obsolete e non più applicate e si decise così di abolire tutte quelle che avevano superato un certo limite d’età. La nostra 3818 era tra quelle e rischiò seriamente di finire al macero.
Per fortuna, qualcuno si accorse che così le SOMS restavano senza normativa di riferimento.
Lasciata così com’era, la vecchia legge aveva si delle lacune ma manteneva almeno una certa dignità consegnatale dal tempo e dalle origini sabaude. Purtroppo, qualcuno decise di procedere ad “una revisione e ad un aggiornamento” … un po’ come voler mettere delle tette nuove ad un’ottuagenaria piatta: per carità, se il chirurgo non vuole risparmiare sul costo delle protesi e non pensa solo alla sua parcella, può anche capitare che il lavoro non sia così deprimente … ma non fu questo il caso.
Rifatta la legge, le S.M.S. si trovarono catapultate su una giostra di interrogazioni parlamentari, chiarimenti ministeriali, decreti attuativi, collegati, circolari d’agenzia, confuse ridicolaggini di federazione … e così, senza che nessuno riuscisse a capirci più di tanto (fatto salvo chi nel frattempo faceva i propri interessi), si arrivò alla Riforma del terzo settore e alle successive e tanto agognate modifiche … che, ovviamente, sono ancora incagliate nella solita giostra di decreti attuativi, circolari, deroghe …
Insomma, più che un quadro normativo decente, un qualsiasi livornese con un minimo di educazione e di conoscenza del proprio vernacolo lo definirebbe un Troiaio!

Detto ciò, pare abbastanza evidente che ci si trovi davanti ad una situazione di questo genere: le Società sono soprattutto piccole, con mezzi economici limitati e con limitate possibilità di aumentare le proprie disponibilità; l’età media dei soci è piuttosto alta ed il ricambio generazionale piuttosto basso o quasi nullo; l’interesse e la volontà di dedicarsi ad attività di solidarietà sociale sono molto discutibili; la scelta del campo d’azione è stata ulteriormente ridotta dalla “rinnovata” l. 3818/1886, che ha rinchiuso in maniera mirata e quasi esclusiva l’attività delle S.M.S. nel mondo della sanità complementare.

A fronte di tutto ciò, si può ancora sostenere che lo strumento Società di Mutuo Soccorso è in grado di funzionare adeguatamente allo scopo di perseguire in maniera solidale un fine comune per liberarsi o soddisfare un bisogno primario?

Io credo di no. E credo che, quando uno strumento non funziona più o quando se ne trova uno che funziona meglio, sia giusto sostituirlo.
Insomma, credo che sia venuto il momento di cominciare a guardare con maggiore attenzione ad alcuni dettagli della tanto discussa Riforma del Terzo Settore che riguardano le Società di Mutuo Soccorso per verificare se non sia il caso di pensare ad un cambiamento. In fondo, l’obiettivo non dovrebbe essere il salvaguardare gli strumenti di lavoro ma proteggere e migliorare i risultati del lavoro stesso…

Hai visto mai che un’Associazione di Mutuo Soccorso, con meno vincoli e legacci (anche se con qualche agevolazione in meno), non riesca a fare meglio? Hai visto mai che la soluzione sia quella di uno scioglimento/cambiamento?

– Daniele Massazza

P.S. Capisco che qualcuno si chiederà come posso pensarla in questo modo e restare a rappresentare SOMS Insieme. Anche se è vero che SOMS Insieme, per statuto, si rivolge e raccoglie Società e Associazioni che si dedicano al Mutuo Soccorso, è una riflessione che sto facendo anch’io, accompagnata da tante altre…