Domanda agli amici Presidenti di una SOMS

Più che un post, oggi pubblichiamo una domanda a tutti gli amici che ricoprono la carica di Presidente di una Società di Mutuo Soccorso o che sono stati eletti all’interno dei diversi Consigli Direttivi locali, regionali, nazionali.

La legge 3818/1886 e successive (tristi) modifiche, tra le altre cose, all’articolo 1 stabilisce che “Le societa’ di mutuo soccorso … perseguono finalita’ di interesse generale, sulla base del principio costituzionale di sussidiarieta’, attraverso l’esclusivo svolgimento in favore dei soci e dei loro familiari conviventi di una o piu’ delle seguenti attivita’:
a) … … ….
b) … … … …
c) … … …
d) erogazione di contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di gravissimo disagio economico a seguito dell’improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari e in assenza di provvidenze pubbliche.

Da notare che le attività vanno svolte ad esclusivo favore dei soci e dei loro familiari e che  il paragrafo d) non fa alcun cenno alla ragione per cui il socio si trovi in condizioni di disagio economico gravissimo.

Tradotto in italiano significa che, tra le attività che ti sono consentite per legge, non c’è alcuna azione di sostegno economico ai profughi che fuggono da una guerra (a meno che non siano tuoi soci) ma è previsto che tu possa attivarti a favore di un socio over50 rimasto senza lavoro perchè, per motivi suoi, non ha voluto vaccinarsi.

Ora, senza riprendere tutte le assurde polemiche novax/provax che ritengo degne solo di un Paese politicamente e socialmente immaturo, ditemi, a prescindere dal punto di vista da cui la guardate, è una legge pensata e scritta con il culo o no? E’ una legge da riscrivere o no?

Datevi una risposta e agite di conseguenza…

Daniele Massazza

Una via per le piccole SOMS? Riscrivere la legge 3818/1886

Quest’anno, la modifica della legge 15 aprile 1886 num. 3818, “Costituzione legale delle Società di Mutuo Soccorso” compie dieci anni.

Dieci anni che per le Società di Mutuo Soccorso, soprattutto per quelle più piccole, hanno rappresentato una continua rincorsa ad ostacoli tra decreti, riforme, modifiche, deroghe, proroghe, iscrizioni, cancellazioni, supposizioni, concessioni, imposizioni, obblighi, divieti, notai, commercialisti, nuovi Statuti, registri, Camere di Commercio. Naturalmente, il tutto condito da costi di gestione sempre più alti, dalle attività ridotte al lumicino, da politici e rappresentanti incapaci di leggere le esigenze reali del movimento mutualistico e dei singoli soci e, tanto per non farsi mancare nulla, da due anni di pandemia.

Dieci anni in cui dirigenti, coordinamenti, federazioni, notai, commercialisti, raramente hanno saputo dire con chiarezza e con certezza cosa si doveva fare.

Dieci anni in cui tante piccole storiche Società di Mutuo Soccorso hanno chiuso i battenti o hanno maturato la voglia di trasformarsi o si sono ritirate dietro ad un italianissimo “Ma facciano un po’ quello che vogliono! Se poi avranno tutta ‘sta voglia di venire a controllare una SOMS in un paesino come questo, si accomodino! Sai le risate …”.

Dieci anni in cui, per le Società di Mutuo Soccorso, le buone notizie sono state più rare di un maiale allo spiedo a casa di un vegano.

Una delle cause di questa situazione, certo non la sola ma sicuramente la più importante, è stata proprio la discutibile modifica della legge 3818 del 1886, una legge che, nonostante l’età, avrebbe avuto solo il bisogno di rifarsi il trucco ma che, invece, si è scelto di mettere nelle mani del chirurgo plastico. Peccato che il consenso informato, firmato per delega solo da una parte delle Società italiane, alla fine non abbia rivelato che il chirurgo era in realtà un semplice cerusico cavadenti e, forse, neanche proprio disinteressato.

Oggi, grazie alla modifica del 2012, le SMS possono erogare:

  • trattamenti e prestazioni socio-sanitarie nei casi di infortunio, malattia ed invalidità al lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente”;
  • “sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie e degli infortuni”;
  • “servizi di assistenza familiare o di contributi economici ai familiari dei soci deceduti”;
  • “contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di gravissimo disagio economico a seguito dell’improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari e in assenza di provvidenze pubbliche”.

Possono, inoltre, “promuovere attività di carattere educativo e culturale dirette a realizzare finalità di prevenzione sanitaria e di diffusione dei valori mutualistici”.

Per tutto il resto, “Le società di mutuo soccorso non possono svolgere attività diverse da quelle previste dalla presente legge, …”.

E così la vecchiaia è scomparsa dalle possibili ragioni di un sussidio ai soci: in fondo, viste le pensioni ricchissime di cui gode la maggior parte dei nostri anziani, perché porsi il problema? Dopo tutto, vecchiaia o no, la possibilità di intervenire è prevista, in caso di bisogno e dove non vi siano già provvidenze pubbliche: non avete mai notato come si vive bene con un assegno da 450 € al mese?

Così la cooperazione all’educazione dei soci e delle loro famiglie, prevista dal testo originario della legge, è sparita dalle possibili attività di una Società di Mutuo Soccorso! In fondo, come ci hanno ripetutamente spiegato i dirigenti della Federazione Italiana, oggi che scopo avrebbe parlare di istruzione ed educazione? In fin dei conti, non siamo più nel XIX secolo e tutti sanno leggere, scrivere e far di conto. Infatti, in Italia, l’analfabetismo di ritorno è in continuo aumento; l’analfabetismo funzionale è ben al di sopra rispetto al livello medio degli altri Paesi della Comunità Europea; l’analfabetismo digitale mostra dati ancora più preoccupanti.
Banche e politici parlano di digitalizzazione e di identità digitale, di QR e di SPID, di home banking e di ETF socialmente responsabili quando buona parte dei nostri anziani, senza l’aiuto del Patronato o del nipotinodi turno, non hanno nemmeno la possibilità di chiedere un assegno di accompagnamento all’INPS perché il computer non lo sanno usare, internet quasi non sanno cos’è e se dici loro che si devono fare lo speed ti rispondono che con l’anfetamina hanno chiuso negli anni ‘70.

Se almeno il problema risalisse ad anni recenti, certe scelte potrebbero essere un poco (ma solo un poco) più comprensibili. Invece, nel gennaio 1992, la settima commissione permanente del Senato della Repubblica pubblicava il Resoconto relativo all’Indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica, l’analfabetismo funzionale, l’analfabetismo di ritorno, i nuovi analfabetismi nella società italiana: esattamente 10 anni prima che qualche genio decidesse che non era così importante che le Società di Mutuo Soccorso si occupassero di educazione e di istruzione. E proprio nel 2012, sul sito Treccani si scriveva che “L’analfabetismo di ritorno unito all’analfabetismo funzionale, ossia all’incapacità a usare in modo efficace le competenze di base (lettura, scrittura e calcolo) per muoversi autonomamente nella società contemporanea, nel nostro Paese tocca la quota del 47%.”
(https://www.treccani.it/enciclopedia/analfabetismo-di-ritorno_(Lessico-del-XXI-Secolo)/).

Per non fare di torto a nessuno anche la possibilità di intervenire in favore dei soci per l’acquisto degli attrezzi del loro mestiere è stata considerata un inutile retaggio di un’epoca ormai lontana e molto meno civile della nostra: e, anche in questo caso, abbiamo potuto apprezzare la lungimiranza di certi cervelli, in particolare proprio in questi due anni di smart working e di DAD.

Si potrà pensare che, a fronte di alcune dimenticanze e di qualche scelta non proprio adeguata, la modifica alla 3818/1886 abbia portato, però, significative innovazioni.

Infatti, come succedeva 130 anni fa, le Società di Mutuo Soccorso possono intervenire in favore di soci che si ammalano, che hanno bisogno di diagnosticare una malattia, che si infortunano, che si curano, che restano anche temporaneamente inabili al lavoro. Possono persino intervenire in favore dei familiari dei soci che muoiono! Intervenire prima che al socio succeda qualcosa, no, vero? E perché mai intervenire sulle cause quando è tanto più facile tamponare gli effetti? Anche i bambini di sei anni sanno che è meglio prevenire che curare. Peccato che i bimbi di sei anni in Parlamento non ci vadano e chi rappresenta le Società di Mutuo Soccorso ai livelli più alti non abbia la stessa apertura mentale.
Per fortuna, c’è ancora qualche Società che ha abbastanza fantasia per travestire le attività di screening e prevenzione in “promozione di attività educative mirate alla prevenzione”. Quando devi dimostrare che fai effettivamente attività di Mutuo Soccorso, però, tutto ciò vale poco o niente. Quello che conta è solo l’articolo 1: l’attività di Mutuo Rincorso.

Hanno detto di voler aggiornare una legge della fine ‘800 adeguandola ai nostri tempi e alle esigenze di una nuova società: hanno fallito a tal punto che non sono nemmeno stati in grado di aggiornarla alle esigenze di un significato di famiglia profondamente diverso da quello del XIX secolo. Per toccare certi tasti, però, ci vuole anche un minimo di coraggio politico, soprattutto in Italia: molto meglio non approfondire troppo e demandare ad altre leggi, magari a qualche decreto attuativo che poi, in realtà, non arriverà mai.

Per qualche tempo, la nuova riforma del terzo settore ha suscitato la speranza di un intervento più o meno diretto su alcuni aspetti della vita delle Società di Mutuo Soccorso. Purtroppo, almeno per quanto riguarda le Società di Mutuo Soccorso, almeno fino ad ora, la riforma dimostra, tra ritardi, deroghe e contraddizioni, di nascere già vecchia e stanca.

Mi sbaglierò ma soprattutto per le piccole vecchie SOMS le strade da percorrere sono rimaste poche: scegliere di adeguarsi, rinunciando ad una buona fetta di autonomia e ad una parte degli scopi per cui sono nate; non adeguarsi e trasformarsi, evolvendo in qualcosa di diverso nel nome ma non nei fatti.

In un caso come nell’altro, la mia speranza è che le SOMS si rendano conto di quanto si sono dimostrate devastanti le modifiche normative di questi ultimi dieci anni e che decidano finalmente di far sentire la propria voce, in prima persona, senza delegare a chi ha dimostrato di avere un ego più grande della memoria ed un’immaginazione ben più piccola di certe ambizioni.
In un caso come nell’altro, il mio augurio è che rifiutino di farsi intrappolare in questo turbinare di false Società di Mutuo Soccorso, di assicurazioni travestite, di pseudo casse mutua quotate, di fondi sociali che hanno nella mente e nel cuore solo il mercato dell’assistenza sanitaria complementare.
In ogni caso, il mio augurio è che scelgano il meglio per loro stesse, magari cominciando a parlarsi di più, a riunire le forze tra piccole realtà dello stesso territorio, a creare quella sinergia tutta particolare che è stata la forza del Mutuo Soccorso per oltre 170 anni.

La Fraterna, il defibrillatore e tanti libri

Sabato pomeriggio, nella centrale Piazza Libertà, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della prima postazione DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) donata dalla Società di Mutuo Soccorso “La Fraterna” al comune di Viguzzolo. Presenti, oltre al presidente Carlo Castaldi e ad alcuni componenti il direttivo della SMS, una rappresentanza del Comune, della Protezione Civile e di SOMS Insieme.

Il defibrillatore semiautomatico/automatico è un dispositivo salvavita in grado di riconoscere un’alterazione del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare, in automatico o dietro impulso manuale, una scarica elettrica diretta al cuore, azzerandone il battito e successivamente ristabilendone il ritmo. Lo strumento è fondamentale per intervenire tempestivamente in caso di arresto cardiaco e il suo utilizzo nei primissimi minuti dall’evento può aumentare del 70% le possibilità di sopravvivenza.

La postazione donata dalla Società di Mutuo Soccorso Viguzzolese è una cosiddetta “postazione h24”, raggiungibile ed utilizzabile, cioè, in ogni momento dell’anno ed è composta da un defibrillatore semi-automatico Tecnoheart Plus e da un’apposita teca fornita di sistema d’allarme e di riscaldamento.

Come nelle migliori tradizioni del Mutuo Soccorso, però, La Fraterna non ha voluto perdere l’occasione per occuparsi anche di cultura e di istruzione: a fianco della postazione DAE, infatti, è stata installato anche un Punto di prestito/scambio libri dove i viguzzolesi potranno regalarsi la lettura gratuita di un buon libro. Il Presidente Carlo Castaldi ha promesso che, a breve, almeno uno degli scaffali sarà tutto dedicato ai più piccoli.

Con la speranza che i viguzzolesi si rendano sempre più conto di quanto valore hanno ancora la Società di Mutuo Soccorso e si avvicinino sempre di più a queste realtà, non possiamo che dire: COMPLIMENTI, FRATERNA!!!

Assemblea dei Soci – 28 gennaio 2022 – Verbale

Il giorno 28 gennaio 2022, alle ore 21:15, presso la sede legale dell’Associazione, si è riunita l’Assemblea dei Soci di SOMS Insieme.

Presenti:

  • sig.ra Marina Torriglia, Presidente di SOMS Insieme e rappresentante della S.M.S. di Vhò;
  • sig. Carlo Castaldi, segretario di SOMS Insieme e rappresentante della S.M.S. di Viguzzolo;
  • sig.Sergio Moi, rappresentante della S.M.S. di Carezzano;
  • sig.ra Sara Maselli, rappresentante della S.M.S. di Sarezzano;
  • sig. Piero Persi, rappresentante della S.M.S. di Castellar Ponzano.

Il sig. Roberto Farinasso, rappresentante della S.M.S. di Villaromagnano è assente giustificato. Sono inoltre presenti senza diritto di voto due soci delle S.M.S. di Sarezzano e Carezzano. Il sig. Daniele Massazza, in quanto Presidente e socio dimissionario, è presente senza diritto di voto allo scopo di rispondere ad eventuali richieste di chiarimenti in ordine al bilancio 2021.

Verificato il rispetto del numero legale, la Presidente Marina Torriglia procede con l’apertura dell’Assemblea confermando il seguente ordine del giorno:

  1. Approvazione del bilancio consuntivo per il 2021;
  2. Approvazione della previsione di spesa per il 2022;
  3. Aggiornamento quota sociale
  4. Elezione del nuovo Consiglio Direttivo;
  5. Varie ed eventuali

1) Approvazione del bilancio consuntivo per il 2021.

La Presidente illustra il bilancio consuntivo per l’anno 2021 sulla base del seguente rendiconto:

Residuo di cassa al 31-12-2020+ 403,92 
2021EntrateUscite
Quote associative per l’anno 2021€ 300,00 
Totale entrate€ 300,00 
Dominio internet -€ 18,00
Bancarie -€ 13,00
Rimborso spese trasferte -€ 205,20
Tessere e cancelleria -€ 83,00
Riparazione/aggiornamento dispositivi medici -€ 115,00
Quota sociale AISMS -€ 150,00
Totale uscite -€ 584,20
   
Residuo cassa esercizio 2021€ –284,20 
Residuo cassa al 31-12-2021€ +119,72 

Il bilancio consuntivo per l’anno 2021 viene approvato all’unanimità.

2) Approvazione della previsione di spesa per il 2022.

Considerato il fatto che parte delle spese relative all’esercizio 2022 sono già state sostenute nel 2021 (vedi voce bilancio consuntivo “Aggiornamento dispositivi e tessere”); considerata l’ampia disponibilità raggiunta dai sei “Centri di Prestito ausili e dispositivi medici” attivati ed il recente approvvigionamento di Dispositivi di Protezione Individuale destinati ai soci mutualisti; considerata soprattutto la situazione ancora particolarmente fluida legata alla pandemia Covid-19 ed alle relative decisioni del Governo e delle Regioni, la Presidente propone di rimandare ogni previsione di spesa per l’anno 2022 a data da destinarsi, fermo restando un tetto massimo di 400,00 € il cui superamento dovrà essere autorizzato dall’Assemblea.

La proposta viene approvata all’unanimità.

3) Aggiornamento quota sociale.

La Presidente, considerata l’attuale situazione legata alla pandemia Covid-19 che rende pressoché impossibile l’organizzazione di eventi e di raccolte fondi ed i forti aumenti delle spese di gestione delle sedi sociali, propone di mantenere per l’anno in corso lo stesso importo di 50,00 € per la quota sociale.

La proposta viene approvata all’unanimità.

4) Elezione del nuovo Consiglio Direttivo.

La Presidente Marina Torriglia comunica di non voler proseguire con il mantenimento della carica per il triennio 2022-2024 in quanto già particolarmente impegnata con la presidenza della S.M.S. Vhoese e altri incarichi associativi. Propone la nuova elezione del sig. Daniele Massazza, le cui dimissioni dell’ottobre scorso sono state tenute in sospeso dal Consiglio Direttivo in attesa della scadenza naturale del mandato.

Il sig. Massazza chiede la parola per fare presente l’impossibilità di un nuovo mandato in quanto le sue dimissioni sono state concomitanti con quelle da socio della S.M.S. di Castellar Ponzano e quindi, a norma di regolamento, non sussistono gli estremi per un sua elezione.

Il presidente della S.M.S. di Castellar Ponzano, Piero Persi, prende la parola per comunicare che anche le dimissioni da socio della stessa S.M.S. sono rimaste in sospeso e non sono effettive in quanto il Consiglio Direttivo non le ha ancora ufficialmente accettate e registrate. Per contro, lo stesso sig. Massazza è ancora socio onorario e fondatore di SOMS Insieme.

Il sig. Massazza fa presente che, in ogni caso, ritiene una sua elezione poco opportuna e che questa, viste le posizioni pubblicamente prese contro numerosi aspetti legati alla recente normativa anti-Covid, potrebbe anche essere di ostacolo all’attività di SOMS Insieme, non essere ben vista da altre realtà associative e non condivisa da molti dei soci delle singole Società aderenti. Inoltre, le posizioni assunte fin dal mese di ottobre e che hanno portato anche alle dimissioni dalla carica di componente il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale delle Società di Mutuo Soccorso non sono in questi mesi cambiate: il rifiuto di utilizzare il lasciapassare sanitario se non per attività imprescindibili (es. lavoro) e l’opposizione ad ogni obbligo in tal senso restano immutate e non consentirebbero la partecipazione in presenza ad incontri e riunioni con enti pubblici o altre realtà del Terzo Settore, se non per delega ad altri componenti il Consiglio Direttivo.

La Presidente, sentito il parere dei partecipanti, ritiene di mettere ai voti la proposta di considerare definitivamente respinte le dimissioni del sig. Massazza. La proposta viene approvata all’unanimità.

L’Assemblea procede quindi alla votazione per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo ed elegge:

Presidente: Daniele Massazza

Vice-Presidente: Marina Torriglia

Segretario: Carlo Castaldi

La Presidente Marina Torriglia, verificato che non restano altri argomenti da trattare, alle ore 23:00 dichiara chiusa l’Assemblea dei Soci.