Perchè siamo contrari


A Tortona ha preso il via l’ultima fase del programma che porterà all’introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti secondo il sistema del cosiddetto “Porta a porta spinto”.

SOMS Insieme ha preso visione della seguente documentazione disponibile sul sito del C.S.R. (Consorzio Servizi Rifiuti)

  • Deliberazione dell’Assemblea Consortile n. 14 del 10 giugno 2016 Affidamento dei servizi di raccolta e trasporto rifiuti. Area omogenea Novese-Tortonese;
  • Contratto per l’esecuzione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati e riscossione della tariffa relativa al servizio integrato nei 34 Comuni facenti paerte dell’Area omogenea n. 2 del Bacino Territoriale Novese e Tortonese;
  • relativo Disciplinare dei Servizi di Gestione Rifiuti;
  • Regolamento di Gestione per i servizi di raccolta dei rifiuti.

Nel corso della lettura di tale documentazione, abbiamo potuto prendere nota dell’impegno ad uniformare l’erogazione dei servizi a principi di imparzialità, continuità, efficienza, efficacia, partecipazione, informazione e, soprattutto, uguaglianza, con particolare attenzione alle esigenze degli utenti disabili.
Per concludere, abbiamo voluto verificare alcuni rimandi al Codice della Strada, al  D.P.R.15 luglio 2003 n. 254 (Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della l. 31 luglio 2002 n. 179) e al D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale).

I dubbi lasciatici da questa lettura sono non pochi e tra questi vogliamo condividerne alcuni:

  • Considerato il fatto che la sanità pubblica si sta spostando sempre di più verso la domiciliarizzazione dei trattamenti, da chi, come e a quali costi (per gli utenti) verrà gestita la raccolta dei rifiuti sanitari a rischio infettivo provenienti da utenze domiciliari. Preoccupazione eccessiva? Parliamo di pannoloni, guanti monouso, cateteri, sacche dell’urina, medicazioni, sacche (per stomia o nutrizione), siringhe, sondini… Roba che, una volta o l’altra, è passata in casa di chiunque ma che per qualcuno fa parte della routine di tutti i giorni. La sensazione è che, a prescindere dalla dichiarata attenzione per le esigenze degli utenti disabili, a questi, come agli utenti ammalati e/o anziani, non si sia nemmeno iniziato a pensare … almeno in termini di attenzione concreta.
  • La premura con cui i gestori tengono a sollevarsi da qualsiasi responsabilità per i danni diretti e indiretti a persone e/o cose che possano derivare da fatto doloso o colposo per il periodo di utilizzo dei contenitori (idem x incendio) non deriverà dalla consapevole e non sempre adeguata attenzione al Codice della Strada (art. 25 e relativo art. 68  D.P.R. 495/1992) e/o a episodi spiacevoli già avvenuti in altre zone d’Italia?
  • Per chi vive nelle frazioni, a fronte di servizi di livello quantitavamente inferiore, i costi saranno uguali a quelli degli utenti che vivono in città o in centro storico?
  • Il compostaggio vuole davvero essere un modo di rendere più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico la raccolta differenziata o è solo uno specchietto per le allodole? Perchè non viene previsto il compostaggio parziale? Perchè o tutto o niente? Perchè quanto ottenuto da compostaggio deve obbligatoriamente essere usato sul posto?
  • Quali e quanti sono i costi aggiuntivi, soprattutto per chi abita fuori dal proprio Comune (frazioni, cascine, case sparse …) e non è più autonomo nei propri spostamenti? Consegne a domicilio tutte a pagamento, chiavi per la chiusura dei propri cassonetti a pagamento … Naturalmente, non ci aspettiamo orari di apertura degli uffici anche nei giorni non lavorativi: quando si parla di orari dei supermercati, la gente ha diritto di fare la spesa anche alle 22.00 di domenica ma quando deve fare un documento obbligatorio o deve ritirare i sacchetti del rudo, beh, si prenda un’ora di permesso. E non ci sorprendiamo nemmeno che i centri non garantiscano sempre la disponibilità totale del materiale (sacchetti) necessario…

Come già detto, questi sono solo alcuni dubbi ma, sulla base di queste e altre perplessità, non possiamo che essere contrari all’introduzione di un sistema così regolato. Un’associazione che fa della tutela del Mutuo Soccorso la propria attività principale non può essere d’accordo con un sistema che, a parer nostro, penalizza anziani, ammalati e disabili per conseguire ricavi, sbandierando un principio comunitario basato sulla generalizzazione più becera. Naturalmente, ci sta che la nostra lettura da non professionisti della legge possa essere non corretta e, quindi, siamo ben disponibili a ricevere smentite, chiarimenti, precisazioni e puntualizzazioni … e a cambiare idea. Anzi, sono sicuro che le Società di Mutuo Soccorso, anche se non ancora interpellate, saranno ben disposte a concedere le proprie sedi per organizzare degli incontri con la cittadinanza. Ci perdonerete, però, se, per farci cambiare idea, serviranno degli scritti e non semplici parole.

Restiamo a disposizione per pubblicare ogni informazione in merito e rendere disponibili Regolamenti, Tabelle, Suggerimenti, Delibere, Verbali, così da avviare finalmente anche un percorso di informazione e partecipazione per ora solo annunciato e poco preseguito.

  • Daniele Massazza

3 pensieri su “Perchè siamo contrari

  1. Sono Presidente della Soc.Operaia di Conselve (PD) e seguo con interesse la vostra news letters.
    Mi ha stupito la presa di posizione circa la modalità di raccolta rifiuti nel vostro paese.
    Non conosco le modalità che vi vengono proposte ma posso dire che ne nostro paese viene ormai fatto regolarmente da oltre 20 anni, Il primo periodo è stato difficile ma poi si è imparato e credo che nessuno voglia tornare indietro.
    E’ solo una considerazione !
    Grazie comunque per il vostro lavoro di comuniacazione.

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    • Intanto grazie per il commento e scusa il ritardo della risposta. In realtà non c’è una contrarietà di principio sulla raccolta differenziata, ci mancherebbe! Nel nostro caso specifico, il mio parere negativo è legato a tutta una serie di dubbi (e qualche certezza) sull’economicità delle scelte fatte riguardo il sistema da adottare, alla sua effettiva funzionalità ed efficacia sotto l’aspetto dei servizi e dell’ambiente, alla regolamentazione che si vorrebbe applicare, alla oggettiva imparzialità del servizio nei confronti di tutti i cittadini, alla sensazione che si pensi più a fare fatturato che a proteggere l’ambiente. Questo, però, è solo il mio parere e non ho voluto approfondirlo in queste pagine perchè non mi sembrava corretto. La contrarietà dal punto di vista dell’associazione che raggruppa Società di Mutuo Soccorso, invece, deriva da quella che secondo noi è una evidente disparità di trattamento tra i cittadini, con una scarsa attenzione alle esigenze e ai problemi delle fasce più deboli (anziani, ammalati e persone in difficoltà economica). Restiamo sulla nostra posizione, in attesa di capire meglio le intenzioni di chi governerà la “macchina della raccolta differenziata” (che in zona già si fa anche se non con il porta a porta spinto), con la speranza di poter cambiare idea. Il fatto che da almeno due anni sia stato pubblicato un “Regolamento di Gestione per i servizi di raccolta dei rifiuti” e che questo, non solo continui a non essere ampiamente diffuso ma che resti ufficialmente blindato per copyright non ci lascia così fiduciosi sulla volontà di comunicare, condividere e far partecipare. Ma non è detto che si debba aver ragione per forza. Intanto cerchiamo di sollevare il problema e ci rendiamo disponibili non solo a discuterne ma anche ad ospitare incontri al riguardo. Se c’è buona fede, qualcuno si farà sentire…

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  2. Pingback: Porta a porta: un passo avanti… |

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